Tra i contenuti di un sito prevalentemente tecnico, abbiamo voluto ritagliare un piccolo spazio per il luogo in cui è insediata la nostra attività produttiva ed in particolare per una piccola chiesetta distante poche centinaia di metri dall’azienda.
Fino a pochi decenni or sono tra Verdellino e Ciserano sperduta tra la pace idilliaca dei campi vi era un antico santuario caro alla devozione dei verdellinesi, chiamato la Madonna dell’Olmo. Questa meravigliosa chiesetta, rustica ma preziosa, era chiusa come una gemma in un verde scrigno di alberi vetusti. L’antico edificio della chiesa, l’elegante campanile, la rustica sacrestia, la piccola casa del custode, il fresco pozzo, il colossale olmo eretto al centro del sagrato, il tutto raccolto in un piccolo spazio recintato da un basso muro, aveva l’aspetto di un rifugio per i viandanti persi nell’immensa pianura padana e ritrovo per i contadini del luogo, che alla fine del lavoro si riposavano stanchi all’ombra delle piante circondanti la costruzione.
Le origini di questo Santuario risalgono all’inizio del XIV secolo, quando la Madonna apparse tra le fronde dell’olmo ad un cacciatore. Sorse così, per volontà dei fedeli, il nostro Santuario affrescato da numerosi dipinti, i più antichi risalenti al 1408. Così antico, vide l’accorrere dei fedeli ai piedi della Madonna imploranti la grazia di essere preservati dalle varie pestilenze che infestavano il nostro territorio, come la peste del 1526-1527 durante la guerra contro gli spagnoli, la peste del 1576-1577 provocata da una terribile carestia, la famosa peste bubbonica del 1630 descritta dal Manzoni e per ultimo il colera del 1830. Il culto della Madonna dell’Olmo era molto sentito in tutta la zona e davanti al dilagare delle malattie, molti fedeli si recavano al Santuario pregando la Madre Celeste di preservali oppure guarirli dal male.
Ritornando alle proprie abitazioni portavano la certezza di essere esauditi e di questo se ne ha la conferma. Visitando il santuario si possono ancora vedere i residui di molti quadretti antichi e contemporanei, i muri completamente affrescati di Santi e Madonne, tutti ex voto a testimonianza delle grazie ricevute.
Tornando ai giorni nostri negli anni sessanta, con la creazione di Zingonia, tutta la porzione di territorio compresa fra i comuni di Boltiere, Ciserano, Osio Sotto, Verdellino e Verdello è stata oggetto di un notevole sviluppo industriale, facilitato da esenzioni fiscali e semplificazioni burocratiche che hanno favorito la costruzione di capannoni e fabbriche, senza nessun attenzione per il territorio, in nome di un riscatto economico che effettivamente ha portato lavoro e ricchezza.
Questo monumento di arte sacre, circondato da un residuo di piante, è stato inglobato ed avvolto da una serie di capannoni che lo nascondono e sminuiscono, facendolo sembrare un antico e prezioso mobile in una disordinata casa moderna.
Ѐ sempre al suo posto, quale simbolo di eternità, il secolare olmo circondato da una ringhiera quadrata di ferro, ma oggi camminando nel cortile di sassi o sotto il portichetto del sagrato, si percepisce una situazione di disagio dovuta alla perdita di contesto ambientale, anche se piano piano l’occhio, durante il raccoglimento nella preghiera, si abitua ai tetti dei capannoni, al grigio dei muri, ai camini di acciaio e l’orecchio perdona il rumore delle macchine in azione.
Il nostro mondo è ancora colpito da molteplici drammi quali povertà, fame, conflitti, migrazioni, inquinamenti, disuguaglianza, ingiustizie, criminalità organizzata, fondamentalismi. Noi, rivolti alla Madre Celeste preghiamo per un mondo più giusto sentendoci responsabili perché anche nei luoghi di lavoro si possa concretizzare l’idea di etica cristiana ritrovando il concetto di fedeltà.
In un contratto di lavoro, ma anche in altri ambiti contrattuali (societario, scolastico, sportivo, religioso, politico) ciò che può assicurare una vita più appagante e corretta è l’essere fedele: questo è ciò che chiediamo ai nostri collaboratori e quello che cerchiamo di dare. Il lavoro deve evolvere, per chi nella società lo ritiene fondamentale, da mera prestazione a relazione sociale, perché i corretti rapporti tra le persone sono basilari per un lavoro produttivo di qualità.